Può capitare di dover spostare un sito web o la propria posta elettronica su un nuovo server, per diversi motivi. Potremmo aver deciso di cambiare provider; oppure – come è successo recentemente a GiBiLogic – potrebbe essere pianificato uno spostamento dei propri server in una nuova sala server, nell’ambito di un processo di miglioramento. Tuttavia, lo spostamento su un nuovo server con un nuovo indirizzo ip presenta un punto critico: la modifica del DNS. Se infatti l’attivazione e lo spegnimento di un virtual host e di un server sono nelle nostre mani, e possono quindi essere effettuati quando vogliamo, non c’è invece modo di avere una modifica istantanea della risoluzione DNS. Vediamo come si può cercare di affrontare questo problema senza perdere dati e visibilità. Senza volerci troppo addentrare nella spiegazione di come funziona il sistema di risoluzione dei nomi, possiamo dire che la modifica si propaga gradualmente nelle ore successive. In questa fase di trasferimento, può accadere che da qualche parte del mondo si acceda già al nuovo server mentre contemporaneamente altrove si accede ancora a quello vecchio. Tale tempo di propagazione è variabile, di solito si considera un tempo prudente di 48 ore, anche se la maggior parte dell’operazione si conclude entro le prime ore.
Spostare un sito web
Lo spostamento del sito è la parte meno complessa. Ovviamente, è necessario cooperare con chi si occupa dei contenuti: dovremo infatti avvertirli di non effettuare modifiche durante la fase di passaggio. Dopodichè possiamo bloccare provvisoriamente l’interazione da parte degli utenti (acquisti, commenti) sul vecchio sito ed effettuare una copia del sito sul nuovo server, per poi procedere alla modifica DNS. In questo modo la propagazione non ci preoccupa più: chi accede al nuovo sito può procedere con acquisti e commenti, mentre chi accede al vecchio dovrà pazientare ancora qualche momento. Noi siamo certi che il sito rimanga sempre visibile, e che i dati di interazione non vadano persi.Spostare la posta elettronica
Per la posta elettronica, la situazione si complica un pochetto. Vediamo le varie opzioni.- Se accettiamo posta su entrambi i server, finiamo per avere un periodo di “confusione” in cui gli utenti non sanno dove trovare i propri messaggi. Nel migliore dei casi, dovremo fornire due webmail o due indirizzi pop, dicendo controllare entrambi. Alla fine del trasferimento dovremo inoltre procedere, per completezza, a riunire l’eventuale posta lasciata sul server.
- Se smettiamo semplicemente di accettare la posta sul vecchio server e poi “giriamo” il DNS sul nuovo server, grazie al funzionamento del protocollo SMTP, la posta rimarrà in coda e dopo un certo ritardo arriverà alla fine a destinazione, senza che il mittente originale debba fare nulla.
La procedura
Qualche giorno prima dell’operazione, creiamo il record DNS corrispondente al nuovo server MX, e impostiamo tale nuovo server com MX secondario, con l’inoltro automatico all’MX primario come spiegato sopra. Questo non comporta nessun cambiamento: la posta continuerà ad arrivare al vecchio server. Però, intanto il nuovo server “esiste” ed è raggiungibile dai DNS. Quando voglio procedere al cambio:- imposto il nuovo server come MX primario
- imposto il vecchio server come MX secondario, con l’inoltro automatico
- sposto dal vecchio al nuovo l’eventuale posta già presente nelle caselle locali.
- chi ha già ricevuto la modifica DNS invia direttamente al nuovo server;
- chi non ha ancora ricevuto la modifica invia la posta al vecchio server, che però – essendo MX secondario – la gira al nuovo;
Autore: GiBiLogic